di Angelo Interdonato
"È una grande procedura di lavaggio del cervello che procede molto lentamente".
Yuri Bezmenov
Il "socialismo reale" è crollato nell'89 insieme al muro di Berlino, ma il marxismo culturale non ha mai esaurito le sue forze cancerogene. Yuri Bezmenov, ex spia del KGB, più di una volta ha descritto le tecniche di demoralizzazione e di sovversione promosse dai sovietici. Oggi sembra che questa eredità sia stata raccolta dai movimenti "anti-sistema", lautamente finanziati dall'establishment, le cosiddette lobby lgbt e black lives matter; ma in cosa somigliano al marxismo-leninismo? Chiariamoci, la violenza ha cambiato forma, così come la dialettica, quindi non aspettatevi le purghe staliniane o le invettive infuocate di Lenin.
Statue abbattute da "anti-razzisti", immagini sacre profanate da gruppi lgbt, distretti di polizia dati alle fiamme da estremisti di sinistra; cosa vi ricorda tutto questo? I capi bolscevichi hanno sempre propagandato il marxismo attraverso la demoralizzazione e il "senso di colpa"; l' orgoglio russo fu mortificato a tal punto che venne individuata nella stessa tradizione popolare il nemico da distruggere. Chi saccheggiò le chiese cristiane ? Chi richiuse nei gulag i sacerdoti? Chi iniziò ad abbattere le statue? Il popolo russo fomentato da carogne senza scrupoli. Oggi nelle scuole americane vengono rimossi interi programmi di storia nel nome del politicamente corretto; nelle piazze europee vengono decapitate le statue di Napoleone, Churchill e Colombo; intere generazioni di giovani vengono educate da forze nichiliste ed etnomasochiste che avvelenano la nostra civiltà. Il senso di colpa priva i popoli della loro linfa vitale e la demoralizzazione nega la forza dinamica, ovvero la possibilità di un grande futuro per l'Europa identitaria e tradizionalista. Cerchiamo di conoscere meglio l'arte infame della guerra psicologica abusata dai nostri nemici.
