Di Matteo Malacrida
Tornare a raccogliere voci e idee che da tutta Italia compongono il mosaico di Gioventù Nazionale, per rilanciare una scommessa vinta già dal primo numero del tabloid di MaGNete che, ad Atreju 2021, dava nuova linfa ad un progetto editoriale che da anni raduna e anima militanti e dirigenti della nostra generazione. La linea che tracciamo con questo Speciale FENIX segna un ritorno, che coincide non a caso con il ritorno della festa di Gioventù Nazionale.
La nostra “partita fenomenale” è quella che ci giochiamo ogni giorno – nelle scuole e negli Atenei, nelle piazze e nei Consigli Comunali, nelle Regioni e persino in Parlamento – per “portare in alto l’Italia”.
“Lo chiameremo futuro”, e sarà nostro. Di chi ha aperto le danze sognando un movimento giovanile in un Partito che quasi nessuno conosceva e che, tra i pochi che ne avevano contezza, quasi tutti davano per spacciato. Di chi si è aggiunto al cammino quando ancora la strada era impervia e scorgere il sole oltre la collina sembrava il folle sogno lucido di pochi irriducibili. Di chi ha costruito il carro e di chi lo ha acchiappato al volo, poco prima che intraprendesse la corsa vertiginosa ed entusiasmante che oggi ci troviamo a vivere. E sarà anche di chi ci raggiungerà alla prossima fermata, se sarà in grado di farlo con lo spirito giusto ed il cuore puro.
Chi ci ha preceduto lungo questo cammino mai avrebbe immaginato dove ci avrebbe condotto quella fiaccola che, negli anni, si è trasformata nel drappello tricolore che ognuno di noi porta oggi nel cuore. “Navigare necesse est”, non per i tesori che si trovano oltre le colonne d’Ercole ma per il puro gusto di lasciare il porto sicuro – gli agi di una vita fondata sull’Io – e solcare i tormentati mari del Noi.
Mai nella storia la Nostra generazione è stata così padrona del proprio destino. Ma più si vola vicino al Sole, come Noi stiamo facendo, più si può rischiare di cadere, di schiantarsi al suolo e di lasciare dietro di noi soltanto una scia di fumo e una voragine. C’è un solo modo per evitarlo. Per mantenerci là, dove vola solo chi osa farlo.
Gli errori di una gioventù condannata a farsi portavoce dei “grandi” li abbiamo già visti. I più adulti tra noi, persino li hanno vissuti quando la fiamma era spenta e restava soltanto un pallido Popolo della Libertà. Ma se Fratelli d’Italia è quasi costretta – dalle contingenze e dalle enormi responsabilità che derivano dalla posizione assunta da Giorgia Meloni – ad attenuare, smussare, abbandonare persino certe posizioni, noi dovremo avere il coraggio di non lasciarci nulla alle spalle.
Di più: dovremo avere il coraggio di continuare a far serpeggiare tra le nostre fila parole antiche e modalità nuove, simboli millenari e strumenti di questo millennio, testi e canzoni che arrivano dal profondo della Nostra civiltà e spunti che arriveranno dal domani.
Serviranno le migliori forze e un’infinita dose di sana follia. Dal canto nostro, con queste colonne e con questa piattaforma, saremo a disposizione di tutte le voci ribelli, sognatrici, militanti. Martelleremo, senza fretta ma senza tregua, il recinto che qualcuno ci vorrebbe costruire attorno per farci pascolare, beati e coglioni, in un mondo di prati infiniti.
“Lo chiameremo futuro”. E sarà nostro.
Buon Fenix.
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