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Radici e ali. Buona festa del papà

di Giuseppe Terone


Sebbene non voglia buttare sul politico questo augurio ai papà, ci tengo a dire che l' #effettoMeloni è mio padre che si preoccupa della violenza politica più di prima, perché ha guardato il servizio su Ramelli sulla Rai senza che abbia dovuto consigliarglielo.

Con il fare gli auguri a tutti i papà e a chi fa l'onomastico, cogliamo l'occasione per dedicare uno spazio ai papà in generale, all'importanza della figura paterna nella coppia genitrice e nella famiglia.

Ritagliamoci uno spazio, una nicchia, un momento, per celebrare alcuni esempi paterni e il peso delle tradizioni che grazie a loro abbiamo vive ancora oggi. Uno di quelli che vorrei ricordare è l'Imperatore romano Nerva. Soli due anni di regno come Imperatore, ma due anni ricchi di riforme fondamentali per l'Impero: prima fra tutte l'istituzione della dinastia adottiva nella successione al trono romano. È il caso di dire che padri non si nasce, ma si diventa. Nerva scelse suo figlio in mezzo a tante persone e lo fece basandosi sulla stima, sul rispetto, sulla certezza che l'adozione di quel giovane Traiano avrebbe garantito ad un Impero stanco e provato dalle guerre civili una stabilità duratura e, nel caso di Traiano, una gloria senza precedenti. In un'altra situazione, nella città di Troia mangiata dalle fiamme, troviamo invece un'immagine di incredibile significato. Enea, un giovane soldato e padre, tiene per mano suo figlio Ascanio mentre sulle spalle trasporta lontano dal fuoco divoratore il suo ormai vecchio e forse cieco o paralitico padre: Anchise. Scappano tutti e tre mettendo in salvo anche le rappresentazioni delle divinità del focolare, simboli della Patria e immagine di raccoglimento familiare. Serve a ricordarci che i papà sono anche figli e che capire che significa essere figlio probabilmente lo si capirà soltanto quando si diventerà padre. Infine, ma affatto per importanza, l'esempio di San Giuseppe. Che dire su di lui? La forza e la costanza che lo contraddistinguono come padre sono ineguagliabili. Gesù sembra essere un figlio difficile (e vorrei vedere!) perché è troppo intelligente, sfida i sacerdoti, alcune volte gli ricorda addirittura qual è il suo posto. Eppure Giuseppe rimane lì, lo ama e contribuisce alla crescita di Gesù. Insomma, il primo ci insegna come un padre cerca di tramandare al figlio le sue tradizioni, la sua storia e la sua eredità. Il secondo quanto sia importante non dimenticare che insieme al piccolo figlioletto, vi è da salvare e tenere in conto anche l'anziano nonno, padre a sua volta. Il terzo, infine, che quello del padre è un vero e proprio mestiere; e che è difficile, che non sempre tutto va a finire come si vuole, ma che un figlio è sempre prima di tutto un figlio.

Auguri a tutti i papà, teniamoceli stretti perché, come ciascuno dei tre che abbiamo ricordato oggi, sono degli eroi.


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