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Nicola Schirru

Se questa non è violenza...

di Nicola Schirru


L'Italia in questi giorni risulta a dir poco frastornata dal baccano portato in piazza e sui social dai vari gruppi di femminismo estremo, i quali stanno trasformando una tragica vicenda in uno dei tanti pretesti per creare tensione sociale. Uno degli aspetti più subdoli e discussi è senz'altro la criminalizzazione del genere maschile in quanto tale, fatta eccezione, per "ovvie" ragioni, di certe categorie esentate da possibili accuse di patriarcato, ovvero qualsiasi uomo non bianco e/o islamico.


È doveroso sottolineare che in Italia, purtroppo, esistono categorie di uomini dimenticate dall'opinione pubblica, e che le femministe definirebbero, con la consueta superficialità, che le contraddistingue come dei potenziali assassini pronti a colpire. La sottovalutata realtà dei padri divorziati, per esempio, è un deprimente percorso a ostacoli, una palude di sfide emotive, finanziarie e sociali. L'intricato processo di separazione coinvolge ovviamente entrambi i genitori, ma è spesso il padre a dover affrontare difficoltà uniche nel ricostruire la propria vita e il suo ruolo di genitore.


Uno dei principali traumi che i padri divorziati devono affrontare è la questione della custodia dei figli. Sebbene la tendenza sia verso un coinvolgimento maggiore dei padri nella vita dei figli, ci sono ancora troppi casi in cui gli uomini lottano per ottenere la custodia condivisa, o anche il semplice diritto di trascorrere del tempo significativo con i loro figli.


Anche la pressione finanziaria rappresenta un punto critico. Molti padri divorziati si trovano a dover far fronte a pagamenti eccessivi per il mantenimento dei figli o, addirittura, dell'ex coniuge. Questo può creare difficoltà economiche insostenibili, soprattutto nei casi in cui il lavoro del padre è la principale fonte di reddito all'interno del nucleo famigliare.


La mancanza di supporto emotivo e psicologico può rivelarsi un ulteriore macigno.

I padri divorziati si sentono costantemente emarginati e giudicati dalla società perché si tende a non riconoscere appieno le loro difficoltà pratiche e le fragilità causate dalla separazione.

Molti uomini affrontano comunque con coraggio queste difficoltà e provano così a ristabilire un nuovo equilibrio nella vita dei loro figli, cercando di essere presenti e coinvolti, nonostante spesso e volentieri le ex mogli, accecate dal rimorso, creino degli impedimenti con il fine di ostacolare un sano percorso di riavvicinamento. Ma, come se non bastasse, frequentemente le madri cercano di condizionare il giudizio dei figli, dipingendo il padre come una figura negativa e da evitare a tutti i costi.


In sostanza, anche se ciò può dar fastidio alle femministe più chiassose, è cruciale comprendere che i padri divorziati affrontano sfide piuttosto complesse e necessitano di un sostegno sia emotivo che sociale. Riconoscere il loro ruolo essenziale nella vita dei figli, così come offrire supporto pratico e comprensione, può fare la differenza nel permettere loro di ricostruire una vita appagante e sostenere la crescita e il benessere dei propri figli.




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