Di Riccardo Livatino
"Il 25 aprile all'alba cominciava a Berlino dell'Europa l'ultimo respiro"
Il mondo odierno è figlio di una guerra civile europea, che ha portato la nostra terra, prima feconda di imperi, a essere l'ultima ruota del carro mondialista.
In questi giorni nel '45 l'Europa subiva la cosiddetta "liberazione" , ovvero occupazione da parte di due grandi potenze straniere gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, entrambe accomunate da una visione materialista del mondo, senza miti o eroi.
Purtroppo da quell'anno fino ad oggi l'Europa è stata la grande assente nell'ambito internazionale, destinata ormai ad essere una parodia dell'America, distrutta dalla sua stessa visione consumistica.
Nel continente non è più accettato un certo orgoglio per la propria Patria, anzi, lo stesso culto degli avi è un nemico della nostra "società aperta", e sempre riguardo a questo bisognerebbe ricordare la famosa lettera della preside del Michelangiolo che chiamava i ragazzini combattere contro queste nostre tradizioni.
In ambito europeo solo la Francia ha dimostrato un certo orgoglio, in Austria chi come Haider lo mostrava subiva repressione, veniva ridicolizzato o come nel caso del buon Jorg, tragicamente ucciso. Sembra strano che la Francia, la punta di diamante degli alleati in Europa, abbia dimostrato una certa reticenza a stare sotto i diktat degli angloamericani.
Charles De Gaulle viene definito da alcuni il padre di un'Europa indipendente e libera, eppure si è dimostrato un folle da manicomio con in testa il cappello di Napoleone.
Ha tradito i francesi con l'Algeria e non è riuscito a creare nulla nel continente, anzi si è macchiato anche lui del sangue della vecchia intellighenzia europea.
Il 9 maggio del '45 inizia l'oblio per la nostra patria, quando viene proclamata la famosa Stunde Null, l'ora zero, che secondo alcuni storici sarebbe finita solo con la riunificazione della Germania Ovest con la parte orientale nel 1990 , anche se forse questa ora zero perdura vista la persecuzione nei paesi tedeschi di partiti con idee patriottiche e non asservite a certi cliché importati dallo Zio Sam.
Oggi nel momento in cui soffiano, come mai prima d'ora dopo la fine della seconda guerra mondiale, venti di guerra è doveroso ricordare i giovani morti per la nostra patria europea, che hanno combattuto come testimonia Christian de La Mazière per un vero socialismo, seppur critico di certune violenze estreme di cui i suoi superiori si sono macchiati.
Dio è con Noi.
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