di Jacopo Tagliati
Italia, Patria mia, Patria Nostra: Tanti Auguri!
Noi non eravamo nemmeno lontanamente nati quel 17 marzo del 1861 in cui un decreto reale sancì la tua nascita, ma a distanza di moltissimo tempo siamo qui a festeggiarti.
Tu, creata per mano di uno dei tanti folli sognatori a cui hai dato i natali. Già, perché Giuseppe Garibaldi era proprio questo, un uomo con un sogno e quella giusta dose di pazzia per rincorrerlo nonostante le insidie, la paura e la guerra. Poco importa se poi i comunisti e i socialisti si sono indebitamente appropriati del suo volto e della sua storia durate le prime elezioni repubblicane della nostra storia (1948): per noi Garibaldi rimane e rimarrà sempre un simbolo dell’Italia tutta, nessuno escluso. A testimoniare ciò vi è il fatto che ogni città o paese della penisola ha intitolata a lui una piazza o una via.
Per tornare alla sua impresa mi viene da pensare, in tutta semplicità, che in fin dei conti la nostra storia è sempre stata scritta da personaggi come lui che avevano una visione, un’idea di Italia diversa e che, con le loro azioni, nel bene e nel male, hanno contribuito a cambiarla.
L’elenco sarebbe infinito ma chi più è degno di nota merita di essere citato: Cavour, Gabriele D’Annunzio, Benito Mussolini, Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Giorgio Almirante e Bettino Craxi (sta al lettore decidere chi lo ha fatto nel primo o nel secondo modo).
Quelli citati sono politici, ma di italiani ve ne sono stati e ve ne sono di grandiosi in qualsiasi campo si voglia cercare, sarà forse l’incredibile diversità del nostro paese che ci rende capaci non solo in uno sport, in una materia o in un lavoro. O forse è soltanto la nostra grandissima caparbietà e forza di volontà perché, che dir si voglia, nascere in certe zone d’Italia è tutt’altro che semplice e, forse proprio queste difficoltà, che molti di noi incontrano sin dai primi anni della loro vita, forgiano i nostri caratteri e creano la tempra per voler farci migliorare ogni giorno e arrivare a portare più in alto possibile la nostra Nazione tutta.
Sì, perché la nostra Nazione, quella in cui abbiamo le nostre radici e il nostro cuore, merita di essere portata laddove merita per dimostrare a chi la voleva divisa dal Po in su, a chi la voleva in mano a dei clan criminali e a chi la voleva e la vuole prona ai piedi di sua maestà Ue, che invece l’Italia è di tutti gli italiani coloro i quali ogni santo giorno che Dio manda in terra si svegliano e vanno a lavorare per compiere al meglio i loro doveri e fare così prosperare la loro terra di cui sono fatalmente innamorati.
La verità è questa e nessun’altra, ogni vero italiano si lamenta spesso del paese in cui vive ma per esso vuole il meglio e nel suo piccolo fa il possibile perché ciò si avveri.
Quindi, amata Italia, popolo di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e trasmigratori, ti faccio il mio più sincero augurio affinché i tuoi 162 anni possano rendere la gente che ti abita un po’ più consapevoli di quanta forza c’è in te e perché questa potenza possa essere sfruttata nel migliore dei modi.
Scritto e firmato da un Patriota come tanti, follemente innamorato di te.
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