di Francesco di Giuseppe
Domenica, durante l’assemblea di Gioventù Nazionale, salutavamo l’ultimo impegno di Mario Pozzi all’interno del mondo giovanile. “Mario GN Guidonia”, lo avevo appuntato dieci anni fa sulla rubrica del telefonino. Prima di iniziare quel percorso spalla a spalla che ci ha visto eletti nel ruolo di Vice Presidente nel congresso di Atreju del 2017.
Spesso abbiamo avuto visioni diverse su molti temi, per questo era normale avere qualche sano “scontro” durante gli uffici di Presidenza, ma non è mai mancato il confronto e il rispetto delle nostre reciproche idee. Persona leale, meticolosa, seria, estremamente pragmatico e capace di andare a fare sintesi quando noi altri siamo, troppo spesso, persi in mille filosofie o capaci di perdere ore per spaccare il capello in quattro su un microtema. La bellezza della militanza giovanile è anche questa: arriva il momento in cui il testimone va passato di mano, quel momento in cui si realizza che la nostra storia è finalmente messa in sicurezza.
Generazioni di nuovi militanti crescono, si formano, si fanno le ossa nelle scuole e nelle università o sui territori di ogni angolo d’Italia, da nord a sud.
Gioventù Nazionale non è più una scommessa di pochi, ma una realtà solida da tempo attestata come primo movimento giovanile d’Italia. Questo è avvenuto anche grazie al lavoro di Mario ed è il miglior tributo che si possa ricevere.
Mario, sono certo, continuerà a dimostrare tutto il suo valore all’interno del partito dove sarà risorsa ed sezionale per contribuire ai prossimi successi.
Non è un addio e nemmeno un arrivederci, perché anche senza ruoli saremo sempre tutti qui.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare, quindi in bocca al lupo, Mario. E che il destino ci trovi sempre forti e degni.
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