di Ilaria Telesca
Lá Fhéile Pádraig è la più grande festa irlandese che, ogni 17 marzo, celebra il Santo Patrono dell’Irlanda: San Patrizio. San Patrizio ebbe un ruolo cruciale nella conversione al cristianesimo dei popoli irlandesi nel V secolo. Papa Celestino I, infatti, gli affidò l’evangelizzazione di quei territori delle isole britanniche a cui il Santo, in maniera geniale, seppe comunicare. San Patrizio capì che, per riuscire nella sua importante impresa, avrebbe dovuto diffondere la cultura cristiana fondendola con quella pagana e divulgando la Fede con semplici simboli comprensibili a tutti. Il suo scopo, in sintonia con il fine della Chiesa, era quello di arrivare ai contadini, ai braccianti, alle fasce più povere e popolari. Parlò nella loro lingua, costruì monasteri e si dedicò ai più bisognosi. È San Patrizio il fondatore della Croce Celtica, che rappresenta proprio il Cristianesimo Celtico ed ancor oggi è venerata dal popolo irlandese. Non è altro che la sovrapposizione della croce solare, tipica del paganesimo, con la croce latina eppure, nella sua semplicità, è riuscita ad arrivare al cuore dell’Irlanda e a divenirne un segno di riconoscimento. Così come la Celtica, quando pensiamo all’Irlanda non possiamo che ricondurci al Trifoglio: ecco, con lo shamrock San Patrizio riuscì facilmente a spiegare il concetto fondamentale della Trinità, del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Ma racchiuse in quelle tre foglie ci sono anche le tre virtù fondamentali della Bibbia: la fede, la speranza e la carità. Sono tante anche le leggende che hanno come protagonista il Patrono irlandese, la più celebre delle quali racconta come San Patrizio abbia scacciato dall’Irlanda tutti i serpenti; una storia che, come quella di San Michele, rappresenta chiaramente l’eterna lotta tra il Bene e il Male e la vittoria del primo sul secondo. Famoso è diventato anche il Pozzo di San Patrizio che, secondo la leggenda, portava direttamente al Purgatorio e che oggi è importante meta di pellegrinaggio per molti fedeli. La festività del 17 marzo è diventata popolare in tutto il mondo, non solo per la sua importanza culturale, specialmente per la comunità cristiana, ma anche per il grande folklore che gira intorno ad essa. San Patrizio viene festeggiato con due bevande emblematiche irlandesi, il sidro e in particolare la Guinness, accompagnate da cibi tipici. Un momento di gioia goliardico che, in realtà, è dimostrazione della forte appartenenza irlandese che, neanche con la forza, si può estirpare. Gli Inglesi hanno provato in tutti i modi a distruggere un’identità radicata in un popolo che non vuole padroni e che, per la propria autodeterminazione, è disposto a sacrificare anche la propria vita. Proprio come Bobby Sands, l’eroe passato alla storia per il suo sciopero della fame e il cui volto dipinge i muri di Belfast. Il 17 marzo non è solo una festa religiosa, è l’occasione per ricordare ancora una volta la lotta irlandese per la libertà. La Tradizione e la storia dell’Irlanda, l’audacia del suo popolo e il valore dei suoi martiri, l’opera di evangelizzazione di San Patrizio e i suoi simboli immortali, ci consentono di considerarla Patria europea. Viva San Patrizio! Viva l’Irlanda libera nell’Europa dei popoli! Erin Go Bragh! “Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della Sua mano.”
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