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Fuori i violenti dalle Università

di Nicola D'Ambrosio*


Gli episodi de La Sapienza non fanno che confermare la presenza di una sinistra studentesca sempre più pericolosa e fuori dal tempo. È ora di dire basta alla politica violenta dei collettivi in università. Soggetti ai margini della società che sistematicamente spuntano in occasione delle elezioni studentesche. Come se non bastasse anziché sforzarsi a produrre qualcosa di utile e concreto per i propri colleghi tutto ciò che sanno fare è autoattribuirsi la patente di giudici della democrazia. È quello che hanno fatto anche questa mattina i centri sociali di Scienze Politiche in Sapienza. Un convegno promosso dai ragazzi di Azione Universitaria, autorizzato dall’Ateneo, che vedeva tra i suoi relatori alcuni docenti della stessa università è diventato il pretesto per portare la violenza nelle facoltà, arrivando agli scontri. Da settimane l’escalation di odio proliferava nei corridoi. Prima le aggressioni ai nostri banchetti durante i volantinaggi dei nostri candidati, poi le scritte con offese gratuite sulla nostra bacheca di Ateneo, stamattina riportano la guerriglia urbana in facoltà, un Ateneo blindato con camionette e forze dell’ordine costrette in tenuta antisommossa. Si vocifera addirittura di un soggetto 35enne armato fermato dalle forze dell’ordine. Che cosa ha a che vedere tutto questo con le elezioni studentesche? Ora ci aspettiamo provvedimenti serissimi nei confronti di questi pericolosi soggetti. Temiamo per l’incolumità dei nostri ragazzi e auspichiamo che questi personaggi vengano allontanati immediatamente dal consesso universitario. Non c’è spazio per i violenti in Sapienza è quello che la Rettrice ci ha ribadito qualche settimana fa, auspichiamo ci siano immediati provvedimenti a riguardo.


*Presidente Nazionale di Azione Universitaria


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