top of page
Cerca
Immagine del redattoreRedazione

Giordano Bruno: il prezzo della libertà

di Piergiorgio Laguardia Oggi di 523 anni fa, a 52 anni, il Nolano spiró, sotto i colpi del rogo e di 31 capi d’imputazione per eresia ed altri reati simili, dopo aver detto: "Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell'ascoltarla". Ed era proprio così, dato che lo si volle eliminare perché lui, con la sua interpretazione controcorrente, critica e raffinata del Divino immanente e trascendente, da cui derivano una pluralità di mondi, fece traballare e scricchiolare quel castello di carta di dogmi, convinzioni e interpretazioni a cui i i nobili e clericali del tempo si conformavano fideisticamente. Quando poi la teoria del multiverso e di pianeti extrasolari è stata ripresa negli anni 90 dalla produzione scientifica. Giordano Bruno guardava lontano e questo spaventava chi non sapeva guardare oltre il proprio dito. Tra l’altro gli ecclesiastici del tempo erano i primi a non interpretare il pensiero del Padreterno, che, come in tempi più recenti ci ha insegnato il compianto raffinato pensatore Antonio Martino, è liberale in quanto ci ha dotati del libero arbitrio. Che fu negato a Giordano Bruno. Anche se oggi ricordare Giordano Bruno per noi significa attualizzare il valore della non abiura delle proprie tesi e della libertà di pensiero, vanno esposti, a mó di punti, alcuni elementi: 1 Di cui sopra, lui ha preceduto la rivoluzione copernicana con la teoria del multiverso 2 Dio immanente e trascendente da cui tutto trascende e che si identifica poi con la natura 3 Un approccio razionale alla fede, quindi la fede attraverso la ragione, ed anche la magia che viene dalla natura e dalla ragione, cosa che poi fece infuriare il nobile veneziano Giovanni Mocenigo, tanto da indurlo a farlo arrestare. Riguardo al terzo punto, nemmeno Sant’Agostino era riuscito a risolvere il problema del rapporto tra fede e ragione a cui invece il Nolano, con il suo esempio, ha iniziato a dare qualche risposta. Ma, andando all’attualità, anche noi non dobbiamo abiurare le nostre tesi: dobbiamo certamente cambiare idea, è segno di intelligenza, quando spesso i tempi cambiano o accadono cose imprevedibili e quando queste non sono sempre supportate da una solida base. Come può darsi semplicemente che sbagliamo perché errare humanum est. Ma quando a volte si sviluppano idee, progetti e proposte che all’inizio possono sembrare folli e non condivisibile occorre pazientare e non abiurare: i risultati si vedono nel lungo termine ed il tempo ha dato ragione al Nolano.



55 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios


bottom of page