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Gioventù Nazionale presidia i monumenti in tutta Italia

di Fabio Roscani


Durante questo fine settimana Gioventù Nazionale, in ogni provincia d’Italia, ha presidiato un simbolo del passato al grido di “senza storia non c’è futuro”. Da Milano a Bari, da Torino a Palermo, abbiamo difeso monumenti, statue e icone rappresentative della nostra storia per difendere il nostro futuro dal rozzo oscurantismo della sinistra. Abbiamo difeso i simboli della storia per senso del dovere dalla violenza della sinistra e per riconoscenza verso il nostro passato. Passato rinnegato e umiliato dalle manifestazioni legate al Black Lives Matter, animate, in Italia, dai tristi figuri dei centri sociali. Le statue di intellettuali e politici, persino dell’Antica Roma, sono state oltraggiante in ogni modo poiché dichiarate simboli di razzismo da un processo sommario condotto da beoti incappucciati, la cui esistenza è nulla sotto quei blocchi di marmo. Difronte a questo piano di riscrivere la storia, di rinnegare uomini ed episodi, spesso anche contraddittori, che tuttavia fondano un’identità comune, di imporre modelli che puzzano di idee trinariciute, noi ci opporremo sempre. L’attualità ci ha consegnato delle immagini cupe. L’isteria globale derivata dalla morte di George Floyd ha rimesso in moto, attraverso l’ennesimo prodotto preconfezionato e benedetto dai media americani, le anonime orde talebane del pensiero unico. Dopo aver deposto la casacca del #MeToo e quella del #FridaysForFuture, un nuovo hashtag campeggia sulle loro istanze, #BlackLivesMatter, indirizzando la reazione globalista contro il razzismo e l’intolleranza. Stavolta, però, la protesta ha assunto dei connotati minacciosi e la sua degenerazione europea, e italiana, ci ha indignato particolarmente, obbligandoci ad una risposta decisa. Un anacronistico revisionismo storico, pregno di ideologismo e mistificazioni, non può portare ad abbattere, deturpare e censurare simboli e figure consegnate all’eternità.



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