Giù le mani dal 41 BIS!

di Greta Legato A coloro che “sfilano” e ondeggiano le bandiere tricolore durante le manifestazioni in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; A coloro che puntano costantemente il dito contro inneggiandosi a paladini dell’antimafia; A coloro che sfruttano la parola “legalità” per accaparrarsi qualche voto in più durante la campagna elettorale. Ebbene sì, proprio a loro noi diciamo: basta. Non è la prima volta che viene messo in discussione il tema sul 41 bis.

Il “carcere duro” venne introdotto dalla legge Gozzini, che modificò la legge 26 luglio 1975, n. 354. Il secondo comma del seguente articolo venne aggiunto in seguito alla Strage di Capaci dove perse la vita il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della sua scorta.

Più volte il 41 bis venne giudicato incostituzionale dalla Corte medesima nonché come principale luogo di tortura dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene.

Ad oggi è diventato il principale tema di dibattito all’interno del Parlamento Italiano da quando l’anarchico Afredo Cospito, autore di due attentati e condannato anche per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, ha deciso di fare lo sciopero della fame per ribellarsi e per mandare un messaggio piuttosto chiaro a coloro che non hanno mai avuto a cuore temi così importanti.

Numerose sono le minacce contro l’attuale governo nonché le insurrezioni mosse dagli anarchici medesimi e come sempre, i dibattiti mossi dall’attuale opposizione. La domanda che sorge spontanea è: come si fa, dopo i numerosi attentati e omicidi, a dire ancora “no” al carcere duro?

La risposta è chiara. All’opposizione evidentemente fa comodo andare a trovare una persona come Cospito e non pensa a chi ad oggi, si ritrova ad andare a trovare i propri figli, i propri padri o i propri nonni al cimitero. Con la speranza che possano mettersi una mano sulla coscienza perché lo Stato ha il dovere morale di mantenere in vita ciò che è rimasto delle gesta di uomini che hanno sacrificato la loro anima in nome della Nazione!