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Il Papa che ci voleva

Di Piergiorgio Laguardia


In un conclave lampo, al secondo giorno, alla quarta fumata, bianca, delle 18:07 circa la

Santa Cattolica Apostolica Chiesa Di Roma ha fatto dono al mondo intero di un Pontefice

che parte sotto i migliori auspici e le migliori premesse.

La prima scelta vincente di Papa Robert Francis Prevost è la scelta del nome, Leone XIV,

in onore di Leone XIII, il Papa di quella fantastica enciclica chiamata Rerum Novarum, che

afferma il capitalismo meridiano già di epoca francescana, e quindi una cooperazione tra

mondo dell’impresa e mondo del lavoro volta alla ricerca del benessere sociale, della

giustizia sociale e della pace.

Una ‘Pace disarmata e disarmante’, come ha detto Papa Leone XIV, disarmante perché

deve far prevalere la ragione e non a caso Sant’Agostino, grande riferimento del Papa,

diceva ‘ credo ut intelligam’.


Per la prima volta gli USA esprimono un Pontefice, che però, invocando uno spirito

comunitario che investa tutti i continenti e tutti i popoli, si pone in rottura con quell’America

ultraindividualista trumpiana-clintoniana che pone al centro la finanza deregolamentata al

posto del benessere sociale e interpreta la povertà come un problema da affrontare con

carità e misericordia, piuttosto che come una colpa da marchiare a chi non ce l’ha fatta ad

essere competitivo e smart.

Perché non è Chiesa Cattolica se non è vicina ai poveri e a chi soffre e se non promuove il

senso di comunità e di altruismo che rendono davvero civile una nazione.

Papa Leone XIV è apparso come un Papa umano che non ha fatto nulla per nascondere

la sua forte commozione, che tratteneva a stento le lacrime, segno di un uomo

straordinario che ha donato l’intera sua vita amando ‘ il prossimo tuo, come se fosse te

stesso’ senza secondi fini, che ha vissuto con umiltà con la missione di dare un contributo

di pace, speranza e giustizia ai popoli che ha conosciuto e che ha aiutato, per esempio

quello peruviano a cui non ha dimenticato, verso la fine delle emozionato ed emozionante

discorso, rivolgere una calorosa dedica in lingua spagnola.

Anche la conoscenza e l’utilizzo di più lingue e importante per un Papa che vuole rivolgersi

a tutti i paesi e a tutti i popoli.

Il Papa ha nominato la parola Pace per ben 10 volte, dimostrando il pragmatismo che tutti

gli riconoscono e che consiste anche nel saper interpretare i cambiamenti della società ed

i venti di Guerra che soffiano impietosi in tutto il mondo, i quali il Vaticano potrà contribuire

a risolvere dispiegando la sua abile diplomazia.

I riferimenti che Papa Leone XIV ha rivolto a Papa Bergoglio mostrano una continuità tra i

due papi, e c’era bisogno di una continuità con delle marcature più conservatrici sui temi

Lgbt ed anche dell’immigrazione.


A questo proposito Papa Leone XIV ha dichiarato di voler costruire ponti, inevitabile il

riferimento a riguardo dell’immigrazione: costruire percorsi di immigrazione regolare,

contrastando quelli irregolari, e affermando il diritto a vivere la propria Patria non vuol dire

costruire ponti, umani e di investimenti tesi al bene comune, tra Occidente ed Africa?

Anzi è un costruire ponti in modo vincente.

Attribuiscono, varie fonti di stampa, una continuità tra Papa Bergoglio e Papa Prevost

anche sui temi dell’ambiente: la difesa dell’ambiente è fondamentale per ogni vero

cattolico, perché si tratta della tutela del creato, ma anche di ogni vero conservatore,

perché tutela dell’ambiente vuol dire conservazione di un ecosistema che deve offrire

opportunità di consumo e di sviluppo armonioso a tutti.

Lo stesso Sviluppo armonioso di cui avrebbero bisogno i popoli del Sud del Mondo, della

periferia del Mondo, come il Perù presso cui Papa Prevost ha fatto il missionario per 20

anni, toccando con mano tutte le problematiche che affliggono quella zona, ma con la

speranza di poter finalmente cambiare.


In questo discorso inaugurale ovviamente il nuovo vescovo di Roma non poteva

condensare proprio la totalità dei temi, come ad esempio anche la tutela della vita: ma in

questo caso sarebbe stato anche scontato, perché anche il cardinale Zuppi, considerato

tra i più progressisti, ritiene che l’aborto rappresenti un omicidio.

Ma nei prossimi mesi e nei prossimi anni Papa Prevost potrà esplicare la sua linea a

riguardo: la tutela della vita, la tutela della famiglia sono temi fondamentali, che però si

possono realizzare al meglio solo con la cornice socioeconomica del Rerum Novarum.

Interessante anche il passaggio sul bene e sul male citando Sant’Agostino :’ La vera

potenza di Dio consiste non nell’impedire il male, ma nel saper trarre il bene dal male’,

quindi nel saper trasformare i problemi in opportunità, ma questo si può realizzare solo

camminando tutti assieme e remando verso lo stesso obiettivo.

Sarà interessante seguire anche la gestione della finanza vaticana da parte di Papa Leone

XIV, che ha bisogno di contrastare con vigore la corruzione ed il riciclaggio purtroppo

ancora presenti nella finanza vaticana e nel destinare fondi sufficienti verso le attività di

contrasto alla povertà, di tutela della vita e della famiglia tradizionale ecc..

Ma sarebbe bellissimo se su questo il nuovo Vescovo Di Roma seguisse Bernardino da

Feltre e Marco da Montegallo, frati francescani, fondando dei nuovi Monti Frumentari che

applichino il capitalismo meridiano e propongano la Chiesa anche come player economico

che applichi i principi di equità e di benessere sociale contenuti nella dottrina sociale

cattolica.

Infine varie fonti affermano che il Papa non spende molte parole ma è pragmatico e

quando parla è decisivo: infatti oggi ha toccato le corde profonde del cuore di tutti noi

cattolici, emozionandoci e donando speranza.

Non resta che attendere ed augurare un buon pontificato a Papa Leone XIV.

 
 
 

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