di Mario Cipriano
Il susseguirsi di episodi poco democratici e molto violenti, da parte di collettivi di sinistra presso La Sapienza, ha confermato la pochezza nell'argomentare il "proprio pensiero" da parte di questi individui. I centri sociali hanno, infatti, cercato non di esprimere le proprie idee, ma di togliere la possibilità di un dibattito costruttivo aperto a tutti, organizzato dai ragazzi di AU (Azione universitaria), peraltro autorizzato dall'università.
L' organizzazione giovanile di sinistra lamentava la presenza di "fascisti" all'interno dell'ateneo , cosa che si ripete ogniqualvolta scenda in campo un loro avversario, e ha cercato di far prevalere il suo disaccordo proprio con metodi tutt'altro che pacifici e democratici.
La situazione con il passare delle ore è diventata più tesa di quanto si potesse immaginare. Sono circolati video in cui si vedono studenti, all'interno de La Sapienza, costretti ad abbandonare le aule per colpa di associazioni di estrema sinistra che di studentesco hanno ben poco e che hanno finito per fomentare odio e tensione.
Il quesito che si pone a questo punto è: perché anziché provare a spiegare la democrazia, o a pretendere "la discussione e il dibattito" con questi metodi, non provano ad impararla davvero, apprezzarla, amarla e soprattutto applicarla?
Urge per i giovani di sinistra cambiare rotta, urge comprendere che si ha il diritto di esprimere il proprio dissenso al pensiero altrui, ma solo ribattendo alle idee altrui con altre idee.
Noi d'altra parte continueremo, come abbiamo sempre fatto, ad esprimere le nostre idee con decisione, coraggio e rispetto, ma allo stesso tempo, condanneremo sempre chi risponderà mettendo in atto azioni violente.
Abbiamo tutto il diritto in questa epoca a dire la nostra, a dimostrare, senza farci scoraggiare, il nostro amore per la Nazione. Perché uomini e popoli o si dimostrano all'altezza dei tempi o da essi vengono rovinati.
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