di Jacopo Tagliati
Nella vita si sa, spesso le cose non vanno come vorremmo. Spesso a trionfare non siamo noi ma gli altri. Quelli che magari non se lo meritavano: i raccomandati, quelli che hanno saputo mentire meglio di chiunque altro o quelli che semplicemente hanno pagato. Così noi rimaniamo lì, disincantati e arrabbiati poiché sapevamo che eravamo noi a meritarci quel premio o quella vittoria, ma la sorte ci ha mostrato un risultato diverso.
È proprio lì che però avviene la magia, ci guardiamo allo specchio e decidiamo che quella persona che si vede riflessa la prossima volta, senza se e senza ma, vincerà, ce la farà e potrà guardarsi in quello stesso specchio sapendo di avercela fatta perché era proprio lui/lei il migliore. Quello che più se lo meritava.
È la storia di tanti di noi, gente che nel vocabolario non ha la parola “mollare” e che cerca sempre di mettere il cuore oltre all’ostacolo. La storia dei miei amici Alessandro, Andrea, Gianpaolo, Edoardo, Giulio, Alessandro, Francesco e Ludovico (e tutti gli altri). Un gruppo di matti che ho avuto il piacere di incontrare circa un anno fa e che, nel mio piccolo, mi hanno stupito quanto mai nessuno prima c’era riuscito.
In loro ho visto l’incarnazione di quella parola che avevo sentito pronunciare un’infinità di volte: comunità militante. Un gruppo di amici che, quasi dal nulla, aveva deciso di mettersi di impegno per ricreare una realtà politica che si era persa nei meandri del tempo in quel di Ferrara e in tutta l’Italia. Con l’impegno ed il sudore dell’umile militante con la M maiuscola hanno costruito, mattone dopo mattone, una fantastica sede e una comitiva di giovani pronti a tutto pur di stare insieme e di vincere le sfide che il tempo metteva loro innanzi. E, diamine con quanta felicità lo posso scrivere, ci sono riusciti alla grande. Qualche giorno fa, infatti, dopo lo spoglio elettorale delle elezioni universitarie di UniFe, Azione Universitaria è riuscita in un’impresa praticamente mai avvenuta prima: essere la prima lista e vincere così le elezioni.
Un risultato strabiliante se si pensa a dove navigava Azione Universitaria qualche anno addietro e che, oltre a rendere un gigante onore a loro, è un premio anche per chi ha dato la propria vita per il libro e la feluca (sì Carlo sto parlando proprio di te).
Insomma, quella che è avvenuta a Ferrara è una strabiliante vittoria frutto dell’impegno e della costanza di ragazzi che hanno fortemente creduto in ciò che facevano e, anche per questo, ce l’hanno fatta. Stavolta lo posso dire davvero, chi più se lo meritava ha vinto!
Ad Maiora Semper!
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