di Riccardo Livatino
Siamo soliti oggi vivere in un mondo da noi ritenuto autentico, vero, un posto in cui la realtà si presenta così com'è. Eppure più volte siamo di fronte a eventi che sembrano negare tutte le nostre convinzioni sulla vita, e una volta negate cadiamo in un vuoto difficile da riempire, colmabile forse grazie alla volontà di potenza di nietzschiana memoria. ln questi ultimi giorni veniamo bombardati di continuo di allarmi riguardo l'ambiente, notizie di guerra assai dubbie e arresti dai contorni quasi ridicoli. Certo quello a cui mi riferisco è l'arresto di Andrew Tate, campione di kickbox a livello mondiale, divenuto famoso grazie ai suoi interventi politicamente scorretti. Ora sicuramente il suo arresto può suscitare ilarità, visto il modo in cui si è fatto localizzare dalla polizia, dal modo in cui nega i cambiamenti climatici e di certo l'aver svelato il suo patrimonio per cercare di vincere una discussione con Greta Thunberg. Eppure Top G, per quanto non sia né Julius Evola né Dugin, dà fastidio a certe persone importanti, le stesse che hanno bannato Donald Trump dai social, le stesse che utilizzano lo strumento del ban con illimitata discrezionalità, à la Luigi XIV. Tate è divenuto così temuto per aver portato nella discussione dei social il culto della virilità, divenuta secondo il mainstream mascolinità tossica. Infatti Andrew afferma che è l'uomo che deve proteggere la famiglia e la propria donna, che l'uomo non deve essere debole e deve affrontare con forza la vita, deve inoltre migliorarsi, oltre dal punto di vista mentale, anche dal punto di vista fisico. Questo è il pensiero scandaloso di Tate, ma tornando alla lite con Greta, siamo davvero sicuri che sia lui il cattivo? Il personaggio di Greta Thunberg è noto ai più come una ragazza autistica che "spontaneamente" ha riportato nel dibattito pubblico il tema del clima. Pochi sanno che Greta è nipote di un noto attore svedese Olaf Thunberg e che sua madre, Malena Erman, è una cantante famosa in Svezia e nota ambientalista. Quindi un successo non così spontaneo, e poi con la scusa dei cambiamenti climatici , la stessa Unione Europea sta cercando di andare a sostituire sempre più le auto a benzina con quelle elettriche. Ed è qui la fregatura, visto che tale manovra va a danneggiare le imprese di auto europee, a vantaggio però di quelle estere, americane e cinesi. Ebbene sì, non tutto ciò che viene spacciato come reale è tale, e Andrew Tate, che ripeto non è un grande ideologo, viene continuamente attaccato per affermare dei concetti di base giusti e sacrosanti ormai divenuti però scomodi a certe élite occidentali che tentano di screditare i propri nemici con accuse talvolta folli, e anche qui in Italia, purtroppo, possiamo fare molti esempi di tentativi di screditare, attraverso accuse di delitti deplorevoli, coloro che sono considerati scomodi. Ora la vera domanda è pillola blu o pillola rossa?
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