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Lezioni redistributive finlandesi

Di Piergiorgio Laguardia


In Finlandia si sono appena tenute le elezioni che hanno bocciato il premier Sanna Marin: è però emersa una novità importante nel panorama della destra; il partito Veri Finlandesi con la sua leader Riikka Purra è arrivato secondo, al 19%, con un programma di politica economica basato sulla partecipazione agli utili e sul modello scandinavo di welfare ‘dalla culla alla tomba’.

Infatti, leggendo tra i punti programmatici, c’è un rifiuto della Flat Tax ed invece una idea di tassazione più progressiva possibile.

Il numero di aliquote va aumentato e non diminuito tanto per intenderci.

Ma non finisce qui: nel programma c’è anche l’aumento delle imposte sui capitali e, cosa che purtroppo spaventa sempre a prescindere il cdx nostrano, la re istituzione dell’imposta sui patrimoni.

Che non significa danneggiare i ricchi, che anzi menomale che ci sono ed investono, ma operare un prelievo fiscale leggermente maggiore a quegli ultramilionari, senza intaccargli il potere d’acquisto, per riequilibrare la distribuzione del reddito e della ricchezza.

Il partito di Riikka Pura su questo si differenzia dal primo partito vincitore delle elezioni, i conservatori finlandesi: da un lato l’indivualismo dall’altro l’antiindividualismo, da un lato l’accumulazione dall’altro la redistribuzione, da un lato il rifiuto del welfare State dall’altro una sua incentivazione.

Su questo andrebbe giocata anche in Italia la battaglia per l’egemonia politica e culturale a destra, con Fdi che inizierebbe ad interessarsi ed applicare il modello di politica economica del partito finlandese ( in cambio, in una sorte di interscambio culturale, potrebbe insegnare ai finlandesi un ecologismo pragmatico per accantonare certe loro follie medievali negazioniste) e dall’altro la Lega salviniana e Forza Italia che si ostinano in modo cocciuto a inseguire l’individualismo sfrenato ed una visione scollegata dal paese reale che soffre.

Una strategia che paradossalmente può ripagare anche in termini elettorali: pur essendo di natura amministrativa le ultime elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia, hanno segnato un primo arrancamento di Fdi con la Lega che è arrivata prima.

Segno che probabilmente bisogna riavvicinarsi ai cittadini con misure a loro sostegno.


Ed attuando a livello politico nazionale alcuni indirizzi piuttosto che altri, si può consolidare anche il successo elettorale, oltre che rendere la nostra nazione una nazione più giusta ed equa.


Queste sono le lezioni che arrivano dal nord del continente europeo, sta a noi coglierle.

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