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Lo Stato non tratta con mafiosi e terroristi

di Riccardo Livatino Novembre 2022: Salvatore Baiardo, uomo tuttofare dei Graviano, profetizza durante un'intervista concessa a Giletti l'arresto di Matteo Messina Denaro, intendendolo come regalino al governo appena insediatosi.


Gennaio 2023: Matteo Messina Denaro viene arrestato a Palermo in una clinica.


Sempre a gennaio si scatena il caso Cospito, anarchico attentatore, in carcere con regime di 41 bis che da 100 giorni attua uno sciopero della fame contro la sua detenzione.


Eventi diversi eppure molto legati tra loro. Tralasciamo un attimo la profezia su Matteo Messina Denaro e ritorniamo all'intervista di Baiardo, in cui il tuttofare svela segreti e tra una profezia e l'altra sembra portare alla luce alcune richieste tra cui quella di alleggerire il 41 bis per i Graviano, detenuti a Milano.

Baiardo, durante l'intervista, si fa "sfuggire" alcuni dettagli sui legami che i boss di Brancaccio avevano con qualche politico italiano.

Il nome di Berlusconi non viene fatto esplicitamente, eppure si parla di incontri, favori, e anche dello 'stalliere' Mangano, arrestato perché boss mafioso proprio ad Arcore.


Il punto però non è Berlusconi e i presunti rapporti del cavaliere con i Graviano, bensì il modo in cui queste rivelazioni escono.

Baiardo non ha scorta, non teme per la sua vita, eppure si concede a interviste e a inchieste particolarmente pesanti. Come si può evincere le parole di Baiardo di certo non sono una gentile concessione, ma tutt'altro: un vero e proprio ricatto nei confronti dello stato, cercando di forzarlo ad alleggerire il regime di 41 bis per i mafiosi, e in caso contrario rivelare certi rapporti segreti tra Cosa Nostra e una parte della politica.


Torniamo ai giorni nostri, Alfredo Cospito continua il suo sciopero della fame e viene trasferito per motivi di salute da Sassari a Milano, dove gli anarchici oltre ad essere di più compiono atti violenti, arrivando ad assaltare il carcere Opera.


Ma quali sono le richieste di Cospito? L'abolizione del 41 bis, non solo per lui, ma anche per tutti i carcerati - bisognerebbe congratularsi per l'umanità dimostrata dal signore, soprattutto se si pensa che gli altri carcerati sono anarchici e boss mafiosi, con i quali il buon Alfredo, direttamente dalla sua condizione al carcere duro, intrattiene rapporti. Penso che si sia già capito dove si vuole arrivare, anche perché non sarebbe la prima volta che la mafia fa accordi con gruppi estremisti di sinistra per arrivare a scopi comuni.


Negli ultimi giorni l'onorevole Donzelli ha si è duramente scagliato contro tale unione, denunciando anche alcune visite, per carità legittime ma assai inopportune, di alcuni deputati del Partito Democratico.

Si sa certi gruppi di sinistra hanno sempre mascherato sotto un falso umanitarismo, un certa simpatia per i movimenti eversivi di sinistra.


Ebbene la politica si divide per l'ennesima volta contro chi è sotto ogni punto di vista una minaccia per la democrazia e per la Repubblica, non solo preoccupante sta diventando la macabra alleanza tra anarchici e mafiosi contro il 41 bis, che potrebbe portare a risvolti pericolosi, ad un alleggerimento della pena per questi personaggi, andando a costituire dal punto di vista del diritto un grave precedente.



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