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“Non ci sono più gli uomini di una volta!”

di Jacopo Tagliati



“Non ci sono più gli uomini di una volta!”. Se avessi un euro per tutte le volte che ho sentito pronunciare questa frase potrei tranquillamente pagare io gli integratori al bombarolo Cospito. Se anche voi vi state domandando cosa diavolo c’entrino integratori e anarchici smaniosi di attenzioni, accomodatevi, ve lo spiegherò con grande piacere. Partiamo da capo: lo sciopero della fame. Quest’ultimo sappiamo essere uno strumento utilizzato innumerevoli volte per protesta e, guardando al contesto nostrano, non può che venire alla mente il deputato radicale Marco Pannella, protagonista di interminabili digiuni per le più disparate battaglie politiche. Lui sì che sapeva cosa voleva dire digiunare per protesta, altro che Cospito! Infatti, il politico abruzzese, nel corso della sua lunghissima carriera politica, arrivò a gesti estremi pur di portare avanti ciò in cui credeva sinceramente. Il gesto più eclatante lo compì nel 2012 quando ingerì la sua stessa urina, ma non è da scordare nemmeno il digiuno che lo portò vicino al collasso cardiaco e alla forzata operazione e conseguente impianto di 4 bypass, il tutto senza contare anche un aneurisma all’aorta addominale nel mezzo. Insomma, per buttarla sul sarcasmo, non ci sono più i digiuni di una volta! (e di conseguenza gli uomini che li portavano avanti). Già, perché ad oggi abbiamo un noto terrorista e odiatore dello Stato, Alfredo Cospito, che sta portando avanti uno sciopero della fame (contro la sacrosanta misura del 41 bis) con la pancia vuota ma le orecchie ben puntate verso i pareri dei suoi legali. È infatti notizia di pochi giorni fa la deposizione di una requisitoria in favore della scarcerazione di Cospito. La mano che l’ha scritta è nota ai più, soprattutto ai frequentatori della Magistratura: colui che l’ha scritta e firmata si chiama Piero Gaeta. Se il nome non vi è nuovo vi rinfresco la memoria. Gaeta, storico magistrato di “Magistratura Democratica” (corrente piddina dei giudici), era finito nell’occhio del ciclone dopo lo scoppio dell’affaire Palamara. Di fatti, proprio quest’ultimo, gli aveva garantito un posto nell’Avvocatura generale giusto qualche giorno dopo un casuale incontro preceduto da messaggi oggi in mano agli inquirenti. Quel furbastro di Gaeta se l’era però svignata dando tutta la colpa all’amico che l’aveva raccomandato arrivandone a chiedere addirittura la radiazione. Bell’e pulito Gaeta è quindi tornato alla ribalta delle cronache cercando di aiutare il nuovo idolo dei sinistri con la requisitoria citata in precedenza. La notizia, trapelata non si sa bene perché direttamente al quotidiano torinese “La Stampa”, è quindi prontamente giunta ai legali di Cospito, i quali, intravedendo una seppur flebile speranza di semi-libertà per il loro assistito, lo hanno subito avvertito. Proprio per questo il detenuto ha cominciato prontamente ad assumere integratori per migliorare la sua condizione di salute in vista, difficile ma non impossibile, dell’uscita dal regime di carcere duro. Anche i medici lo hanno confermato, aggiungendo anche che i suoi livelli di minerali nel sangue (assolutamente vitali) sono notevolmente migliorati. Insomma, non appena un magistrato “sinistro” ha offerto un assist, Cospito non ci ha pensato due volte a prendere la palla al balzo e interrompere il suo barricadero digiuno. Tutto ciò a dimostrazione di quanto il tutto fosse montato ad arte e privo di una vera volontà di sincero cambiamento. A fronte di tutto questo delizioso teatrino non mi resta che concludere con una frase tanto banale quanto vera, proprio come quella d’apertura del mio articolo: si sa, i tempi cambiano e con loro cambiano anche gli uomini!


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