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NUCLEARE: LA SVOLTA CONSERVATRICE

Di Piergiorgio Laguardia


Nelle ultime settimane ha ricominciato a far rumore il dibattito sul nucleare, tra analisi di buon senso di politici, accademici e ricercatori e caciare strampalate di Bonelli che fa ridicole e grottesche associazioni nucleare cattivo-destra brutta, cattiva e pure fascista e reazionaria.

Quello sul nucleare è un dibattito che va ripreso e soprattuto tramutato in azione politica e legislativa per varie ragioni: perché ne va della nostra competitività sui mercati internazionali, perché ne va della nostra sovranità energetica ed anche della sostenibilità della nostra economia.

Ora partirei da una analisi presente sul mio libro di Geografia Economica e Politica della Triennale, che afferma che una centrale nucleare, quindi considera l’ultima generazione a fissione e non quella a fusione che purtroppo costa ancora troppo, inquina meno di un pozzo petrolifero pure ben controllato e con gli impianti che non consentono fuoriuscite di greggio.

Un problema però c’è: quello delle scorie e del loro smaltimento, per le quali ad esempio la mia terra, la Basilicata, ha già pagato un costo alto e per cui nel 2003 anche Alleanza Nazionale scese in piazza a Scanzano nella famosa manifestazione anti scorie.

Questo ovviamente non vuole essere un no aprioristico al nucleare, ma un invito a non trascurare il problema atavico delle scorie per cui va ricercata una soluzione equilibrata.

D’altronde anche alcuni ricercatori con cui ho avuto il piacere di confrontarmi propendono per un sì critico al nucleare.

Ma perché sì? Perché il nucleare rafforza la nostra competitività economica diminuendo il costo delle bollette, perché ci consente di produrre energia in modo sostenibile, perché anche l’accesso a quell’energia ed il suo utilizzo sarebbe conveniente per le imprese e perché, se si vuole realizzare una transizione ecologica ed energetica sostenibile e pragmatica che non indebolisca ma rafforzi imprese, lavoratori e famiglie.

D’altronde anche i paesi scandinavi come sono arrivati oggi a raggiungere importanti risultati sull’utilizzo delle energie rinnovabili e sulla qualità dell’aria? Utilizzando importanti quote di energia prodotta dalle centrali nucleari. Ci sono vari grafici pubblicati diversi anni fa che dimostrano proprio questo.

Pensiamo per un momento anche alle macchine elettriche, spesso vendute dai sedicenti ambientalistico come scelta per abbattere le emissioni e per abbracciare la green economy: vengono alimentate con l’energia cinese prodotta dalle centrali a carbone cinesi. Quindi, per parafrasare Eros Ramazzotti, cosa più inquinante non c’è, cosa più inquinante di te ( centrale a carbone cinese).

A riguardo va però condannato anche Trump che vuole riaprire la produzione di carbone, calpestando il vero conservatorismo e dunque l’ecologismo, nonostante sia una fonte obsoleta e superinquinante e va sottolineato anche come, per dovere di verità, la Cina entro il 2029 ha progettato la realizzazione di 11 reattori nucleari.

Bene ha fatto quindi il centrodestra, con Fdi in testa, a dare credito ed avviare un percorso pro-nucleare, iniziato con dei primi odg ed emendamenti approvati, con Carlo Calenda ( mentre male ha fatto ad aprire ad Azione sulla giustizia e sul lavoro), che da manager e studioso ha svolto analisi attente ed equilibrate ma soprattutto logiche sul nucleare.

Anche perché che ha senso non avere delle proprie centrali nucleari quando ai confini nazionali siamo circondati dalla stessa Francia che realizza da anni una importante attività nucleare.

Il nucleare poi può essere un monito per rilanciare le politiche industriali da anni ferme al palo in questo paese, e su cui per onor di verità va detto che pure questo governo non sta cambiando il trend, anzi i dati sulla produzione industriale sono sconfortanti e nel Pnrr non ve n’è traccia.

Procedendo sulla retta delle politiche ambientali e del diritto penale dell’ambiente, va aperto anche un capitolo sulla Terra Dei Fuochi e sullo smaltimento di rifiuti tossici ( sui quali anche il Noe del Capitano Ultimo ha realizzato eccellenti risultati investigativi): premettendo che vanno cercate alternative ai termovalorizzatori, ma non credete che sarebbe stato meglio realizzare lì un termovalorizzatore regolare, a norma di legge, controllato e monitorato per sottrarre spazio di mercato al business degli assai nocivi rifiuti tossici gestito dai Casalesi?

La Cedu comunque sulla Terra Dei Fuochi ha condannato l’Italia per violazione dei primi articoli della convenzione Cedu fino al 2013, il governo perciò prima di questa sentenza bene ha fatto ad estendere la fattispecie applicativa della confisca anche ai reati ambientali, perché come ci dimostra anche l’attività investigativa appunto eccellente del nucleo operativo ecologico del capitano ultimo, per affermare la legalità nell’ambiente e l’ecologismo bisogna consentire una attività investigativa basata sul follow the money.

Quello dello smaltimento dei rifiuti comunque è collegato al tema del nucleare perché si tratta appunto di ridisegnare una nuova politica ambientale ed energetica che utilizzi nuovi paradigmi.

 
 
 

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