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Ora più che mai alternativi alle sinistre

di Sebastiano Roti

In vista (finalmente!) delle elezioni politiche, mentre la destra sta lavorando con impegno e seriamente per formulare i propri programmi, la sinistra tace e Letta dice che “il programma non conta, basta unirsi”.


Perchè? Perché se lo esplicitassero i cittadini non li voterebbero di sicuro. Infatti viene tenuto nascosto, perché dietro i loro propositi c’è ancora l’ideologia del vecchio comunismo, che nega la famiglia, nega la libertà, nega la proprietà privata e vuole alzare le tasse, con la patrimoniale sulla casa e sui risparmi e mediante solite leggi che continuano a riproporsi, contro il rispetto dell’uomo, come la liberalizzazione delle droghe, lo ius soli e l’eutanasia.


L’unico massimo comun divisore che “lega” la combriccola del centro-sinistra, che parte dai cattocomunisti contro Draghi, passa dai “democratici” e dai centristi favorevoli all’Agenda Draghi e termina con degli ex radicali, è l’odio contro la Meloni, leader trainante del centrodestra. Prima hanno cercato di mostrarla nell’immaginario collettivo come un temibile mostro invece di presentare lealmente i programmi elettorali, per apparire con un minimo di dignità, la poca che gli rimane, dinanzi al popolo Italiano, senza però presentare i motivi per i quali la Meloni sarebbe un mostro. Loro però riescono sempre ad insultarla e pensano che ciò sia sufficiente per vincere le elezioni. Anche Guido Crosetto ha chiarito che c’è differenza fra i valori difesi da un partito e la vita privata di qualcuno; invece attaccano spesso Giorgia Meloni e tanti altri nostri politici nella sfera privata, familiare e fisica, non avendo capacità di contestarne le proposte politiche. Purtroppo molti continuano a votarli, pure senza un programma, ed in parte le sinistre riusciranno nel loro intento, per la superficialità di troppi elettori.


Io, e come me credo molti altri giovani, ora mi chiedo: cosa nella politica conta di più che un programma elettorale? Fossi un elettore, la prima cosa che richiedo in un partito, in una coalizione, in un qualsiasi movimento, sono i propositi, le idee, le proposte. Insomma, il programma. Come si fa, ancora oggi, a dare il voto ad un ammasso di politici differenti per ideologie come lo è adesso più che mai la coalizione del centrosinistra, unita solamente dal grido “o noi o la Meloni”?


Eppure, scorrendo fra gli annali delle elezioni nella nostra Repubblica, ogni qualvolta le sinistre hanno tentato di fare alleanze con il centro progressita e riformista, tranne nel 2006, hanno visto la vittoria del centrodestra di Berlusconi. Però c’è ampiamente da sottolineare come il miscuglio creato da Enrico Letta differisca moltissimo dalle precedenti coalizioni del centro-sinistra. La loro è una coalizione fondata solo e soltanto per rimanere al potere, sempre per il fatto che per la sinistra, la destra non dovrebbe nemmeno esistere, mentre all’epoca di Prodi o di Occhetto, le loro coalizioni, seppur di sinistra, venivano impiegate per vincere, non per far perdere il centrodestra, ma soprattutto per presentare un programma e sottoporlo al giudizio popolare.


Io credo, in modo pessimista, che avverrà un’alleanza all’ultimo minuto fra tutte le forze politiche del centro e della sinistra, anche se il tempo è poco (12, 13 e 14 si presentano i contrassegni ed i simboli al Viminale, mentre il 21 e 22 Agosto verranno presentate le liste), poiché pur di farci perdere sono capaci di qualsiasi cosa, anche di dire e fare tutto il contrario di tutto, come nel caso di Di Maio. Ma non ci riusciranno…

Però possiamo (e dobbiamo) vincere, perché mai come oggi siamo alternativi alla sinistra, lo siamo nelle proposte, lo siamo nei comportamenti, lo siamo, questo è poco ma sicuro, nella coerenza e lo siamo nel programma. Ed io sono certo, che i pochi cittadini fiduciosi in una nuova politica, differente da quella del Partito Democratico, che ricordo è salito al potere contrariamente al parere dell’Italia espresso nel 2018 alle urne, premieranno la coerenza di Fratelli d’Italia e del centrodestra in generale, unito e con uguali obiettivi.

E finalmente l’Italia, che comincerà a respirare aria di cambiamento, come poche volte è accaduto, se vincerà il centrodestra (speriamo!), potrà provare un Governo all’altezza, in qualunque senso politico e morale alternativo alla sinistra.




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