di Ciro Maione
All'o.d.g. oggi abbiamo il rave di Modena, del quale il Ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, ha dato immediato ordine di sgombero.
Ma cosa sono i rave party?
Si tratta di manifestazioni musicali autogestite, ambientate in luoghi aperti o abbandonati, nate già negli anni '60, ma che si sviluppano per lo più a cavallo tra gli anni '80 e '90.
Il termine inglese rave significa "entusiasmarsi", ma anche "recriminare", e quindi queste manifestazioni erano anche luoghi di contestazioni contro una società materiale che soppiantava l’individuo e le sue emozioni.
In realtà, da sempre i rave sono stati luoghi di "esaltazione e depravazione", caratteristiche rafforzatesi all'alba del nuovo millennio.
Queste feste, infatti, diventano enormi piazze di spaccio di droghe di ogni genere, portando spesso a tragiche conseguenze: devastazione dell'ambiente circostante, perdizione totale degli individui al punto di non rispondere più di sé stessi e non rendersi conto di ciò che succede, fino alla morte.
In ben quindici Paesi in Europa, infatti, i rave sono vietati, e le pene riservate a chi illegalmente dovesse provare ad organizzarne sono esemplari.
In Italia, a Viterbo, abbiamo assistito in fatto di rave ad un'anomalia tutta italiana: mentre il governo ci teneva stipati in casa, ci obbligava ad iniettare nel nostro corpo medicinali di cui non sono stati adeguatamente verificati gli effetti, vietando a cittadini per bene di avere vita sociale e addirittura di lavorare, decine di migliaia di persone senza mascherine e - che te lo dico a fare - senza green pass, senza sapere cosa fossero le norme igienico sanitarie, venivano da tutta Europa a devastare una proprietà privata, non fermando i "festeggiamenti" nemmeno alla notizia della morte di un 22enne.
A chi, soprattutto dalla nostra parte, chiedeva all'allora Ministro dell'interno, Lamorgese, un intervento immediato, la signora rispose che sarebbe stato : "rischioso sgombrare".
Ma non funziona più così, adesso, con buona pace dei "rivoluzionari" strafatti di Modena.
Meloni stacca la spina.
Ci dispiace per chi si aspettava che l'Italia avrebbe continuato ad essere il paese dei balocchi: signori, andiamo ad essere una Nazione seria.
Comments