top of page
Cerca

Tra Aquile e Condor

di Riccardo Livatino

"Con il corpo radioso come un rubino di sangue con nobile passione, Lucifero, dall'anima di sole si erse colossale attraverso l'alba e giganteggiò sul perimetro imbeccille dell'Eden. Spirò la vita nell'universo sterile, con l'Amore e la Conoscenza cacciò l'innocenza. La chiave della gioia è la disobbedienza".

"Credere, obbedire, combattere", era il primo motto utilizzato durante il fascismo. L'obbedienza era intesa come lealtà a una certa ideologia e disobbedienza era tradimento nei confronti dell'Italia, del sentimento nazionale, della volontà generale degli italiani, che per per la prima volta dopo la Roma Antica, diventava imperiale.


Dopo il '45 la destra si trova disorientata, senza un capo, e quel motto che l'aveva contraddistinta e vedeva l'obbedienza come stella polare è andato perduto.


Obbedienza a quale sistema? Un sistema fondatosi sulla rinuncia alla sovranità nazionale ormai in balia dell'alleanza atlantica, oppure al nuovo establishment che vedeva al suo vertice la Democrazia Cristiana, tutta moralismo e poco cristianesimo.


Giorgio Almirante reinterpretò questa parola come fedeltà a una nuova visione di mondo.


Eppure nel Movimento Sociale Italiano sono stati allevati non solo valorosi, ma anche i peggiori squali, che quando sentono l'odore del potere sono pronti a tradire tali ideali come fece Sbardella , il "Pompeo Magno", che diventò un fedelissimo di Andreotti.

I giovani videro questa linea, che trovava nell'obbedienza il suo cardine, come l'ennesima vittoria di certi ideali oclocratici e plurocratici. E da qui nacque il Male, Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, i Nar, tante sigle ma un unico scopo destabilizzare e distruggere l'ideale borghese, non senza metodi violenti, al limite del disumano.


La parola d'ordine era Disobbedienza e l'ideologia non era più quella gentiliana, poco apprezzata dai giovani,ma quella super-fascista di Evola, che aveva come intento superare i vinti della guerra. I membri di tali movimenti oscillavano tra le aquile e i condor, da una parte operavano come fascisti italiani dall'altra come fascisti stranieri, pronti a creare come era intenzione di Delle Chiaie, una nuova internazionale nera, non senza l'aiuto degli yankee e forse anche in cambio di qualche favore non troppo trasparente e legale,e forse anche con l'aiuto di amici di qualche banda criminale.


Ribadendo la ferma condanna della violenza e le connivenze con alcune facce da mostro, non si può non riconoscere la coerenza e molti giovani hanno abbandonato il Fuan per questi movimenti, per il caos. Oggi nel XXI secolo non esistono più tali movimenti e sembra star tornando di moda una certa obbedienza, non si sa più a che cosa, visto che l'ideologia è morta e questo patriottismo odierno vede al suo interno correnti vuote e sfocate che si stanno ergendo anche nei movimenti giovanili, magari cercando di oscurare chi davvero è pronto a combattere per i propri ideali, non accontentandosi di salire sul carro del vincitore. Crowley aveva ragione, la sola disobbedienza è la chiave della gioia.



41 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page