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Un giovane ventenne come me non può votare Enrico Letta

di Manuel Mariani



Scrivo questo breve pezzo con l'intento di rispondere alla giovane Marta De Vivo, mia coetanea, che ha da poco pubblicato un articolo sull'Huffington Post dal titolo "Una giovane ventenne come me non può votare Giorgia Meloni".


Ebbene, Marta, un giovane ventenne come me non può votare Enrico Letta (e i suoi compagni di merende).


Diciamocelo chiaro e tondo, visto che la giovane giornalista attacca la Meloni sul piano dei diritti, mi giocherò anche io, inizialmente, la stessa carta. Si Marta (anzi, "Marte", perché siete in molti a pensarla così), come posso votare chi scientemente e "ascientificamente", ha dichiarato, poco tempo fa che, nonostante i giovani rischiassero poco (o niente) dal punto di vista pandemico siano stati volutamente chiusi in casa togliendoci attimi di vita che noi ventenni non recupereremo più? Come posso votare chi ha negato il diritto all'istruzione, sancito dall'art. 34 della Costituzione, a una vastità di giovani sani se non avessero deciso di sottoporsi a un vaccino sperimentale nonostante il rischio tendente legato alla malattia fosse tendente a zero? Il qualunquismo non mi piace Marta: parli di diritti che verrebbero tolti a determinate categorie di persone, ma non specifichi quali. Vaneggi nel futuro, del quale non v'è certezza. Ciò di cui ti parlo io è avvenuto.


E chi vorreste votare voi è pronto a riproporre al governo e tra le sue liste chi ha davvero abusato del suo potere per toglierci dei diritti. Quelli veri, sanciti dalla Costituzione.


E, cara Marta, visto che siamo giovani ventenni, come possiamo votare chi, in nome dell'accoglienza, ha attuato programmi di governo definiti "buoni" ma con l'unico intento di abbassare ancor più i salari, rendendo così per noi pressoché impossibile nel prossimo futuro trovare un lavoro che ci possa permettere di realizzarci?


Non si può votare chi non ha fatto nulla per contrastare quella che anni fa era definita "fuga di cervelli". Fenomeno che ha ridotto nettamente nel presente e nel futuro prossimo il livello di capitale umano e culturale che il nostro paese ha sempre avuto.


E, continuo, come si può votare chi non tutela il patrimonio economico italiano delle PMI, perché in fondo è sempre stato fatto capire, anche in maniera poco velata, che è sempre meglio Bruxelles di Roma? Votare chi non tutela il tessuto che ha sorretto per anni l'economia italiana, votare per chi vede la ricchezza come un male, votare chi sarebbe pronto a imporre una patrimoniale come se niente fosse, è votare contro il nostro futuro. Capisco non sia facile da vedere nel mondo idilliaco formato da cooperative e arcobaleni, dove tutti si amano e si vogliono bene, che vi siete creati, ma la realtà è un'altra. Votare contro chi non tutela chi tra 5 anni ci darà lavoro è votare contro i nostri interessi da ventenni.


E, ancora, come posso io ventenne votare chi per anni ha pilotato la giustizia, inventando processi dal nulla, complice una magistratura corrotta, che non vuole assolutamente riformare (chiedetevi il perchè), solo per screditare i propri avversari politici. Come posso io ventenne votare chi sa bene cosa sia la giustizia ma che volutamente la usa a proprio favore? Come posso continuare a danneggiare così tanto il mio futuro?


Cara Marta, vedi, il dispiacere che ho provato nel leggere l'articolo non è tanto dettato dalle tue idee (che non condivido ma rispetto) mal dal vuoto pneumatico riscontrabile in ciò che scrivi. Ancora più avvilente il fatto che questo vuoto pneumatico sia condiviso da una buona parte di giovani ventenni.


Io Marta, potrei andare avanti per ore, ma non capiresti. Saresti benissimo capace di comprendere ma non vuoi o, probabilmente, non ti interessa farlo. Mi parleresti di fascismo (quale?) dimostrando di esserti diplomata senza conoscere la storia, perché null'altro ti sarebbe rimasto.




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