di Riccardo Livatino La forza attrattice dell'amore e quella disintegratrice dell'odio non sono altro cha all'origine del moto del nostro mondo.
Ciò lo affermava Empedocle, che colmo di odio per il mondo si suicidò gettandosi nel cratere dell'Etna.
I sentimenti di amore e odio non hanno un origine nobile, romantica, bensì egoistica, al limite dell'irrazionalità umana, e come tali portano l'uomo non alla rovina, ma alla sua perfezione.
Se la filosofia di questo moto ne ha descritto la teoria, la politica ne ha fatto la pratica.
Le ideologie che si sono scontrate nei secoli, hanno unito all'amore per l'ideale anche l'odio per l'altra parte, vista come negazione del proprio essere e dei propri valori.
L'Italia, Paese da sempre diviso, ha dimostrato che nei periodi di maggiore scontro e violenza come sotto i Borgia oppure ancor prima durante le battaglie tra guelfi e ghibellini, sia stato possibile dare origine alla più grande cultura d'Europa.
Eppure dopo la seconda guerra mondiale tale dialettica tra amore ed odio ha lasciato spazio a quella infantile di bene e male, ergendo disvalori a verità assolute, di fatto fermando l'evoluzione del nostro paese che si è dovuto trincerare nell'oscurantismo bigotto dei democristiani.
Il sessantotto ci ha fatto credere nella rinascita della nostra grande nazione, portando sia da destra che da sinistra nuove idee che avrebbero rivoluzionato il pensiero degli italiani. Eppure abbiamo assistito solo ad un impossessamento da parte della peggior sinistra di tutte le rivolte sessantottine, e anche il concetto stesso di rivoluzione è stato relegato a quella specie di utopia anelata dai marxisti.
Negli anni '70 c'è stato l'odio più totale per l'avversario che ha portato all'uccisione da entrambe le parti di amici, parenti, morti in nome di una guerra politica che è stata sempre strumentalizzata dal potere per leggittiamarsi, e oltretutto di quegli anni vengono solo ricordate le violenze dei soli ragazzi di destra, colpevoli di essere gli eredi del male assoluto.
Oggi assistiamo a scene simili nelle strade, lo scontro dell'altro giorno a Firenze - mistificato dalla stampa - è solo l'ultimo episodio della dialettica amore-odio del nostro mondo politico.
Busognerebbe rispondere a chi auspica un incontro tra giovani di destra e sinistra contro il sistema odierno, ebbene per quanto tale sistema vada distrutto, ciò è quantomai impossibile. Noi giovani siamo gli Achille e gli Ettore moderni e non ci può essere accordo tra leoni e uomini.
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